Copertina Craj

“Il commissario Manara” è stato un viaggio lavorativo lungo e pieno di soddisfazioni professionali. A cominciare dall’incontro con i produttori, Roberta Manfredi e Alberto Simone, che hanno creduto senza esitazioni in un regista come me, esordiente nel mondo della serie televisiva.

Sono stato coinvolto nel progetto subito dopo la fine del montaggio del mio film per il cinema “Notturno bus”, ed essermi misurato con un mezzo espressivo così diverso come la televisione mi ha insegnato molto.

A convincermi ad accettare un lavoro così impegnativo e per me nuovo è stato l’intento dei produttori e della stessa Rai Fiction di realizzare una serie d’impostazione cinematografica, girata in pellicola, ben scritta, che mescolasse i generi della commedia romantica e del giallo, e che coinvolgesse nel lavoro attori e troupe composta per lo più da miei coetanei.

Rispetto ad altri commissari già visti in precedenza Manara ha delle caratteristiche che lo rendono unico. Innanzitutto perché ad interpretarlo è Guido Caprino, una grande scoperta che ha già dimostrato il suo valore al cinema e in televisione e che qui è protagonista assoluto per la prima volta.

Sin dal provino Caprino ha sorpreso tutti con la sua vena ironica e folle, con la sua recitazione insolita e con il suo aspetto da sciupafemmine quasi inconsapevole.

Abbiamo poi costruito su di lui un personaggio fuori dalle regole un po’ anni 70, con basettoni, giubbotto di pelle, moto, sorriso disarmante, una passione senza speranze per il sax, che fosse allo stesso tempo serio nel suo lavoro di indagine e affascinante e un po’ casinaro nella sua vita privata.

Fuori dal lavoro infatti Manara è circondato di donne che non resistono al suo fascino, a partire dal medico legale del paese di provincia in cui si svolge l’azione, un’affascinante e bravissima Jane Alexander che ha un look conturbante da femme fatale, e dalla tenutaria del Bed & breackfast dove alloggia Manara, interpretato in modo molto divertente e tenero da Daniela Morozzi.

Ma il vero legame sentimentale e conflittuale che andrà avanti per tutta la serie, Manara lo avrà con Lara Rubino, un’esperta di scena del crimine, interpretata da Roberta Giarrusso che per la prima volta è protagonista di una serie televisiva dopo molta esperienza in tv.

Roberta è stata una bella sorpresa, perché oltre ad essere brava è molto professionale e preparata. Il suo personaggio rappresenta l’opposto di Manara: è una prima della classe, che segue con troppo zelo le regole del suo lavoro, ed è sentimentalmente bloccata. L’incontro tra loro sarà l’occasione per entrambi di migliorarsi, attraverso un percorso pieno di ostacoli da commedia romantica che può ricordare i coinvolgenti intrecci amorosi delle commedie interpretate al cinema da Meg Ryan e Tom Hanks.

Credo che si sia riuscito con questa serie a creare un buon equilibrio tra serietà e leggerezza. E questo è stato possibile ottenerlo grazie all’affiatatissimo cast che ho avuto a disposizione, col quale si è creato un clima di lavoro molto creativo, rilassato e divertente, che ci ha consentito di trovare uno stile di messa in scena leggero e garbato. Infatti i diversi casi di omicidio che in nostri protagonisti cercano di risolvere ad ogni puntata sono sempre trattati con serietà e non sono solo il pretesto per mandare avanti il racconto.

Il gruppo del commissariato è composto da attori bravi e di esperienza come Lucia Ocone, Augusto Fornari, Mario Tribastone, Massimo Andrei e il grande Bruno Gambarotta, che aiutano il commissario Manara e la Rubino a portare a termine le loro indagini.

A contrastare invece il temperamento indomito di Manara c’è il Questore interpretato benissimo da Luis Molteni.

E poi c’è Valeria Valeri che interpreta la zia di Lara, che con la sua conoscenza del territorio in cui avvengono le indagini dà una mano ai due giovani poliziotti per arrivare alla risoluzione dei casi. Lavorare con Valeria Valeri è stata una bella esperienza per me. E’ un’attrice bravissima con una lunga storia alle spalle che con la sua energia e la sua misurata verve comica ha coinvolto tutti durante le riprese.

Se “Il commissario Manara” piacerà lo si deve a tutte le persone che hanno lavorato alla sua realizzazione e in particolare al bravissimo e giovane direttore della fotografia Vittorio Omodei Zorini e alla sua squadra. A Luciana Pandolfelli, che ha dato un grande ritmo al montaggio. Alle musiche di Paolo Buonvino, che hanno contribuito benissimo a sostenere il complesso registro della serie che intreccia ironia, romanticismo e indagine. E al sostegno della produzione, sia sul set che fuori dal set, fondamentale perché si alimenti un’armonia creativa.

Mi fa piacere poi evidenziare che abbiamo utilizzato in diverse puntate della serie alcuni brani musicali che ci sono stati segnalati dalla trasmissione “DEMO l’acchiappatalenti”, la popolare trasmissione di Radio Uno ideata e condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo, che dà spazio a giovani talenti musicali non ancora conosciuti al grande pubblico.

Davide Marengo